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La storia

Inizio dei lavori

Il progetto per la realizzazione dell'oratorio della parrocchia inizia il 2 luglio 1959 con l'acquisto del terreno vicino a Piazzale Giarizzole. Tuttavia, poichè mancavano i soldi per costruire, si dovettero aspettare tre anni prima di iniziare i lavori. A Natale del 1961 il parroco Chini annunciava la prossima costruzione dell'oratorio e, infatti, il 20 febbraio 1962 iniziavano i lavori della casa. Poichè i mezzi finanziari erano scarsi, il parroco Chini chiese che ogni famiglia della parrocchia, secondo le proprie possibilità, si impegnasse a versare una quota mensile come segno di partecipazione. Molti furono coloro che risposero all'appello.

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Inaugurazione

Dopo la sospensione durante i mesi del freddo, i lavori della Casa del Giovane ripresero con alacrità e nel maggio 1963 si era arrivati al tetto. Il 26 e 27 giugno 1965, il vescovo Santin compiva in parrocchia la seconda visita pastorale in cui benediceva i locali della Casa del Giovane, ormai ultimata.
Il 18 settembre 1965, nell'ambito della festa patronale dell'Addolorata, avvenne l'inaugurazione ufficiale della Casa del Giovane, alla presenza del sindaco Franzil e del vicario generale della diocesi mons. Fornasaro.

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Gli anni difficili

Dopo un brillante inizio, la Casa del Giovane sul finire degli anni sessanta inizia una fase di crisi e di difficoltà. Nel 1970 si deve constatare che la Casa del Giovane è deserta a causa delle limitazioni che si riscontrano (probabilmente dovute alla poca collaborazione). Questa difficile situazione si trascina negli anni pur con diversi tentativi per venire incontro alle esigenze educative dei ragazzi che frequentavano la Casa. Nel settembre 1977 inizia ad usufruire della Casa anche l'associazione CEST per l'assistenza e l'inserimento dei portatori di handicap ma il successivo trasferimento del direttore e animatore dell'associazione fecero cadere l'interesse da parte della comunità dei frati per la Casa del Giovane che, purtroppo, nell'estate del 1980 concludeva la sua travagliata vicenda con la cessazione delle attività.

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La rinascita

Con l'affidamento della parrocchia al clero diocesano nel settembre 2014, dopo decenni di abbandono dell'area (risalgono alla seconda metà degli anni ’80 le ultime partite di calcio disputatesi sul vecchio campo, all’epoca ovviamente in terra battuta), riprende, grazie all'impegno del parroco don Alessandro Cucuzza e del vicario parrocchiale don Sergio Frausin, il progetto di far tornare la Casa del Giovane un importante centro di aggregazione giovanile del quartiere di Giarizzole, che non è un rione facile, un luogo dove i giovani possano divertirsi e fare sport assistiti da educatori, dove gli anziani abbiano modo di ritrovarsi e incontrarsi, i portatori di handicap possano essere coinvolti nelle varie attività, per sentirsi uguali a tutti gli altri.
Il progetto è stato portato a termine grazie ai lavori affidati all’impresa triestina “Build It” srl (con l'architetto Gianluca Paron, progettista e direttore dei lavori) e, per le rifiniture del campo di calcio, alla società Icop.
La Casa del Giovane ritorna ad essere un polo di aggregazione, di gioco e di socializzazione rionale.

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Il nuovo oratorio

Il nuovo comprensorio oratoriale della parrocchia si sviluppa su un'area di circa 5300 metri quadrati. È perciò sufficientemente ampia per poter garantire l’accoglienza di centinaia di persone, che potranno essere impegnate nelle diverse attività. Le caratteristiche principali della nuova Casa del Giovane sono: il campo di calcio a sette regolamentare, con fondo in erba sintetica e dotato di tribune capaci di 120 posti a sedere, un ampio parcheggio per automobili e mezzi a due ruote, una palazzina su quattro livelli, interamente ristrutturata, all’interno della quale trovano spazio una cappella, gli uffici parrocchiali, gli spogliatoi, un’ampia area giochi, i magazzini.
La nuova inaugurazione è avvenuta il 30 settembre 2018.

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La storia: Cosa facciamo
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