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People In Church

AVVISI PARROCCHIALI

Bollettino parrocchiale

Novembre 2024

Celebriamo questa domenica la solennità di san Giusto, patrono della nostra Diocesi di Trieste.

Giusto, vissuto sul finire del terzo secolo, un uomo noto in città per le sue elemosine e opere pie, fu denunciato da alcuni concittadini all’autorità romana con l’accusa di “empietà” (sacrilegium), ovvero il reato commesso da chi non offriva il sacrificio pubblico al culto dell’imperatore. Il magistrato Manazio, dopo aver verificato l’accusa e aver invitato l’imputato a fare il sacrificio, anche tramite torture, senza ottenere alcuna risposta dall’uomo di Dio, lo condannò a morte per annegamento. Secondo la tradizione il martirio avvenne il 2 novembre 303 nelle acque del golfo al largo dell’odierno promontorio di sant’Andrea. Il giorno seguente, il presbitero Sebastiano, avvertito in sogno proprio da Giusto stesso, ne trovò il corpo esanime, liberato dalle corde e dai pesi con i quali era stato annegato, presso la spiaggia dell’attuale riva Grumula. Subito la comunità cristiana lo seppellì segretamente in un cimitero nei pressi del luogo del ritrovamento. Nel X secolo, con lo svilupparsi del culto per il santo, le spoglie vennero spostate nella basilica cristiana costruita a suo nome presso il colle che, come la basilica, prese il nome di san Giusto.

Può capitare che davanti alle gesta dei martiri ci troviamo in difficoltà: come è possibile che un uomo o una donna siano disposti a compiere un gesto csì eroico, donando la vita per difendere la propria fede? Quale grande amore per Gesù Cristo si deve custodire nel cuore per essere disposti a compiere atti così eroici? Molto spesso i martirii sono sottoposti ad atroci torture. Ci impressionano la gioia e la fede che i martiri testimoniano accogliendo la morte e ci domandiamo se anche noi saremmo in grado di compiere tali gesti.

Gesù, nell’ultima Cena ci dona il più grande dei comandamenti «Amatevi come io vi ho amati» (cfr Gv 15,9-17). L’amore di Gesù è un amore flagellato, incoronato di spine, deriso e crocifisso; è un amore totale che ha portato il Cristo al dono della sua vita sul legno della croce.

È proprio l’incontro con questo amore che sta alla base delle gesta dei martiri. Essi hanno incontrato questo amore nei loro cuori, lo hanno vissuto, lo hanno sperimentato nella loro vita di ogni giorno e ne sono diventati testimoni (martire in greco significa testimone) prima nelle opere e solo in seguito nel sacrificio.

Non si diventa martiri all’improvviso, ma solo dopo una vita di donazione, una vita in cui si accoglie il dono dello Spirito riversato nei nostri cuori. Ed è proprio per questo che il martirio è alla portata di tutti. Ciascuno di noi è chiamato ad accogliere l’amore di Dio nella propria vita, Egli ci ama, ha donato per primol a sua vita per ciascuno di noi.

Nella preghiera, nella Scrittura, nei sacramenti abbiamo occasione di sperimentare e di vivere questo amore per poi divenire a nostra volta “martiri”, nel senso di testimoni, nei tanti piccoli o grandi fatti della vita, donandoci totalmente alle persone che Dio ci mette vicino.

Chiediamo a san Giusto la grazia di essergli simili nel martirio e nel dono di sé.

Elenco bollettini parrocchiali 2024

Ottobre 2024

Io sono con te...

Settembre 2024

Generare felicità...

Luglio-Agosto 2024

Papa Francesco

Giugno 2024

La porta del "Giubileo"

Maggio 2024

Stava presso la croce di Gesù sua madre

Aprile 2024

Pasqua di risurrezione 2024

Marzo 2024

"Siamo ancora in tempo per...una super-quaresima"

Febbraio 2024

«Non di solo pane vive l’uomo»

Gennaio 2024

Una vita e un mondo migliore

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